Alessandro Pia

24 anni – Barista al Caffè Vergnano del Nuovo Borgo


Mi chiamo Alessandro, sono nato ad Asti 24 anni fa, mia mamma è brasiliana e mio papà piemontese. Sono il nipote di Natale Pia, reduce di guerra in Russia e deportato nel Campo di concentramento di Mauthausen. Mio nonno è mancato nel 2013 e uno dei motivi che mi hanno spinto a candidarmi è per onorare la sua memoria riportando la sua testimonianza e dicendo stop alla guerra.

Mio nonno mi raccontava che loro non conoscevano bene il motivo della guerra. E per tutta la sua vita di aver cercato una giustificazione, ma di non aver trovato un significato a quanto è accaduto, sentendosi sempre a disagio per il fatto di essere sopravvissuto mentre milioni di persone non sono mai tornate a casa. È entrato nel campo di sterminio con il fratello della donna che diventerà sua moglie e ne è uscito da solo, senza un perché.

Quando sono nato io, mio nonno ha sentito la necessità di portare la sua testimonianza nelle scuole, ha voluto incontrare le nuove generazioni fino agli ultimi giorni della sua vita.

Dagli insegnamenti di mio nonno e dalle mie esperienze personali ho imparato il senso dell’amicizia che è poi il contrario della guerra.

Io, non ho avuto una vita particolarmente agiata, sono figlio di separati e sono cresciuto con mia mamma e due sorelle. Dopo il diploma, a 18 anni, sono andato a vivere da solo. Ho fatto l’agente di vendita e ora il barista. Un anno fa ho deciso di comprarmi un alloggio tutto mio, in via Monte Rainero, nella città che amo e dove ho molti amici. Ogni mia decisione, fin da bambino, l’ho sempre condivisa con i miei migliori amici. Con loro ho vissuto i giorni più belli e anche quelli più difficili. Sono cresciuto insieme agli amici, con loro ho sempre scherzato, giocato e mi sono divertito, riuscendo sempre a rimanere nel lecito, senza droghe né abusi di alcol. Con loro non ho mai litigato ed è anche per questo che non capisco il senso della guerra. 

Come in tante altre avventure, anche questa volta sono curioso di vedere come i miei amici prenderanno la mia decisione di candidarmi, come mi aiuteranno e come riusciranno a coinvolgere altre persone. Da parte mia, come sempre, sarò molto determinato nel raggiungere i miei obbiettivi. Ci metterò la mia consueta inventiva e realizzerò molte iniziative per convincere gli astigiani ad andare a votare e darmi la preferenza. In ogni caso, al di là di quale sarà il risultato finale, sono convinto che io e i miei amici sapremo trasmettere alcuni concetti molto chiaramente:

  • Stop a tutte le guerre;
  • Sì a una vita sana e a sani principi;
  • Avanti con gli Amici per riuscire insieme a vivere meglio;
  • Più voce alle persone semplici per risolvere concretamente i problemi quotidiani;
  • Mantenere gli spazi urbani ordinati e puliti, perché se si vive in un ambiente bello ci si sente a proprio agio anche mentalmente.

Credo che mio nonno sarebbe fiero della mia decisione di candidarmi in una coalizione moderata che antepone saldi principi e valori a ogni altra cosa. Come può essere l’Amicizia da contrapporre alla guerra.

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